Abolire il diritto di veto
Di Giulia Rossolillo La riforma del sistema di voto nel Consiglio e nel Consiglio europeo La necessità di superare il potere di veto da parte di singoli
Di Giulia Rossolillo La riforma del sistema di voto nel Consiglio e nel Consiglio europeo La necessità di superare il potere di veto da parte di singoli
La Conferenza sul futuro dell’Europa rappresenta un’occasione unica per dare all’Unione gli strumenti necessari per prendersi cura degli interessi dei propri cittadini e vincere molte delle sfide globali che i suoi Stati membri non sono più in grado di affrontare.
Pubblichiamo l’Appello che l’UEF e il Gruppo Spinelli al Parlamento europeo hanno lanciano per chiamare a raccolta le forze che intendono battersi per costruire un’Europa sovrana e democratica.
Primi firmatari dell’Appello gli esponenti del Gruppo Spinelli al Parlamento europeo delle principali famiglie politiche.
Fin dall’inizio Macron ha incentrato la sua azione sul tentativo di avviare in Europa un processo di riforma profonda, in grado di creare a livello europeo un potere politico che, solo, può rispondere alle sfide e ai problemi che stiamo vivendo.
Per superare l’impasse che blocca gli ingranaggi comunitari ridiventa centrale un’assunzione di responsabilità da parte di un’avanguardia di paesi. E’ in questa ottica che vogliamo proporre, in vista del Consiglio europeo di dicembre, un progetto di possibile Trattato per avviare le riforme dell’Unione.
Le recenti dichiarazioni di Macron confermano la volontà di dotare l’Europa di “pezzi di sovranità” collettiva nei settori che a livello nazionale non sono più governabili e aprono un’opportunità straordinaria per una rinnovata intesa con la Germania, che è la condizione necessaria per riavviare la riforma dell’UE.
Lo straordinario successo della Marcia per l’Europa, la manifestazione pro-europea che l’MFE ha organizzato insieme all’UEF, deve diventare una giornata di svolta per chiunque abbia a cuore il successo del progetto di unificazione dell’Europa.
In un frangente che richiederebbe l’azione e la capacità di iniziativa, vediamo un Consiglio che rinuncia alla progettazione politica e dei governi che affannosamente cercano impossibili soluzioni nazionali alle varie crisi. Per questo sarà importante dimostrare a Roma il 25 marzo che esiste ancora un largo consenso per un’Europa federale.
Gli attentati terroristici di Bruxelles hanno mirato al cuore un’Europa che già sembra in preda al caos per le sue debolezze strutturali. Eppure tutto quello che è necessario e urgente fare è sul tappeto, ma se non si riesce a iniziare a metterlo in pratica è perché implica la necessità di una cessione di sovranità ed un vero governo europeo federale.
L’ultimo vertice europeo ha confermato che il rischio di un naufragio del processo di unificazione europea è concreto. Bisogna dunque cambiare passo per risolvere le tre questioni prioritarie da cui dipende il futuro degli europei: il governo dell’eurozona, la sicurezza interna, la riforma dei trattati.
L’accordo sulla crisi greca ha dimostrato che la ricerca faticosa di accordi tra i governi alimenta una spirale di sfiducia reciproca e crea di fatto il terreno di coltura dei movimenti anti euro e anti sistema. L’Italia potrebbe essere determinante nella dialettica in corso se si schierasse a favore di un Ministro del tesoro e un bilancio per l’eurozona.
I drammatici fatti di Parigi richiamano i governi europei ad una risposta politica all’altezza della sfida ai valori della civiltà democratica. Tante proposte sul tappeto richiamano la necessità di fondi ad hoc dell’area euro di natura federale. Serve solo la volontà di mettere in atto queste scelte invece di disperdersi in deboli alternative nazionali.
Editrice EDIF, Via Villa Glori 8, 27100 Pavia • Tel +39 0382 530045 • Fax +39 0382 578875 • publius@euraction.org