Lettere Europee

N. 15 Settembre 2000 | Con Fischer e Chirac la federazione europea torna al centro del dibattito politico

La novità rivoluzionaria presente nei loro due discorsi consiste nella chiara enunciazione della consapevolezza che – di fronte alla prospettiva dell’allargamento – l’Unione stessa sarebbe condannata a dissolversi senza una radicale riforma istituzionale; e che questa riforma potrà aver luogo, all’inizio, soltanto nel quadro di un numero ristretto di paesi, a partire dai sei paesi fondatori.

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N. 14 Maggio 2000 | Il Consiglio europeo di Tampere non passerà alla storia

Il Consiglio ha deciso che rappresentanti delle istituzioni europee e dei Parlamenti nazionali elaboreranno una Carta europea dei diritti fondamentali.
Ma l’Europa non ha bisogno di un’altra dichiarazione, ma di creare un potere federale che, proteggendo e promuovendo la dignità, la sicurezza e il benessere dei cittadini dell’Unione, di quei diritti consenta la realizzazione.

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N. 12 Gennaio 2000 | Le scelte impossibili per uscire dall’impasse

Il processo di unificazione europea è giunto ad un’impasse da cui sarà possibile uscire solo con la scelta decisiva della federazione europea. Ma i governi non intendono rinunciare al dogma della sovranità nazionale e al metodo intergovernativo e con proposte come la modifica dell’art. 48 e il voto a maggioranza fanno solo il gioco delle forze sovraniste.

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N. 10 Settembre 1999 | La vera causa dell’astensionismo alle elezioni europee

Nonostante le decisioni più importanti si discutano a livello europeo, è nel quadro nazionale che si organizzano gli interessi. Questo perché non esiste un vero governo europeo, ma soltanto un Consiglio di Stati sovrani, le cui decisioni più importanti sono sottratte ad ogni controllo democratico e sono subordinate al ricatto del veto. E’ questa la vera causa del deterioramento delle istituzioni democratiche.

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