N. 69 Marzo 2017 | La Marcia per l’Europa e la svolta di cui l’Europa ha bisogno
Lo straordinario successo della Marcia per l’Europa, la manifestazione pro-europea che l’MFE ha organizzato insieme all’UEF, deve diventare una giornata di svolta per chiunque abbia a cuore il successo del progetto di unificazione dell’Europa.
N. 68 Ottobre 2016 | 60° anniversario della firma dei Trattati di Roma: uno spartiacque per il futuro dell’Europa
In un frangente che richiederebbe l’azione e la capacità di iniziativa, vediamo un Consiglio che rinuncia alla progettazione politica e dei governi che affannosamente cercano impossibili soluzioni nazionali alle varie crisi. Per questo sarà importante dimostrare a Roma il 25 marzo che esiste ancora un largo consenso per un’Europa federale.
N. 67 Marzo 2016 | Dopo Bruxelles
Gli attentati terroristici di Bruxelles hanno mirato al cuore un’Europa che già sembra in preda al caos per le sue debolezze strutturali. Eppure tutto quello che è necessario e urgente fare è sul tappeto, ma se non si riesce a iniziare a metterlo in pratica è perché implica la necessità di una cessione di sovranità ed un vero governo europeo federale.
N. 66 Gennaio 2016 | I fallimenti dell’Europa e la necessità di cambiare passo
L’ultimo vertice europeo ha confermato che il rischio di un naufragio del processo di unificazione europea è concreto. Bisogna dunque cambiare passo per risolvere le tre questioni prioritarie da cui dipende il futuro degli europei: il governo dell’eurozona, la sicurezza interna, la riforma dei trattati.
N. 65 Agosto 2015 | La crisi greca dimostra che la “manutenzione dell’esistente” non è più sufficiente
L’accordo sulla crisi greca ha dimostrato che la ricerca faticosa di accordi tra i governi alimenta una spirale di sfiducia reciproca e crea di fatto il terreno di coltura dei movimenti anti euro e anti sistema. L’Italia potrebbe essere determinante nella dialettica in corso se si schierasse a favore di un Ministro del tesoro e un bilancio per l’eurozona.
N. 64 Gennaio 2015 | Europei al bivio
I drammatici fatti di Parigi richiamano i governi europei ad una risposta politica all’altezza della sfida ai valori della civiltà democratica. Tante proposte sul tappeto richiamano la necessità di fondi ad hoc dell’area euro di natura federale. Serve solo la volontà di mettere in atto queste scelte invece di disperdersi in deboli alternative nazionali.
N. 63 Luglio 2014 | Una legislatura costituente
La radicalizzazione dello scontro che ha accompagnato la campagna elettorale si spiega in riferimento all’importanza che riveste questa legislatura: il nuovo parlamento ed i governi dovranno saper concludere il processo di trasformazione dell’unione monetaria in una vera unione politica a partire dalla realizzazione del federalismo fiscale.
N. 62 Febbraio 2014 | Verso la creazione di un bilancio autonomo dell’eurozona
Con le decisioni prese dal Consiglio di dicembre riguardo all’unione bancaria e a quella fiscale e l’avvio del negoziato sugli accordi contrattuali si apre, di fatto, la discussione sull’avvio dell’unione economica e di quella politica.
N. 61 Giugno 2013 | Un patto pre-costituzionale tra i paesi dell’eurozona per aprire la strada ad un governo democratico e federale
Le ultime dichiarazioni dei governi francese ed italiano sembrano voler superare le accuse al governo tedesco di condizionare le politiche europee per la crescita alla condivisione della sovranità e aprono la strada a un primo embrione di bilancio aggiuntivo per l’eurozona.
N. 60 Gennaio 2013 | Superare gli ostacoli sulla strada delle “quattro unioni”
Realizzare le unioni bancaria, fiscale, economica e politica sciogliendo il nodo della legittimità democratica: questa è la rotta che i governi dell’eurozona, e le istituzioni europee si sono impegnati a seguire per mettere in sicurezza l’euro, risolvere la crisi del debito sovrano e creare una vera unione economica e monetaria.
N. 59 Luglio 2012 | Sfruttare il cambio di clima in Europa per tradurre il nuovo fermento di proposte in iniziative politiche
La crisi dell’Euro non è ancora risolta, ma con la decisione dei governi dell’Eurozona di procedere subito sulla strada delle unioni bancaria e di bilancio, l’approvazione del parlamento tedesco del fiscal compact e del MES e gli impegni analoghi assunti da Francia, Italia e Spagna il clima è cambiato e si è aperta una finestra di opportunità per fare l’Europa.
N. 58 Maggio 2012 | Riprende forza il dibattito sull’architettura istituzionale necessaria all’Europa
I governi europei stanno prendendo coscienza del fatto che il pesantissimo e prolungato attacco speculativo contro l’euro è da imputare innanzitutto alla mancanza di strumenti di governo efficaci dell’unione monetaria ed ad affrontare i nodi cruciali dell’unione fiscale e di bilancio e del rafforzamento dell’unione politica tra i paesi dell’Eurozona.
N. 57 Dicembre 2011 | La rottura con la Gran Bretagna apre una nuova fase del processo europeo
L’autoesclusione della Gran Bretagna dall’accordo con cui la Germania e la Francia hanno voluto segnare l’avvio del rafforzamento dell’Unione monetaria indica che si è consumata una rottura di enorme peso politico, decisiva per rendere possibile quel salto di qualità di cui il processo europeo ha bisogno.
N. 56 Luglio 2011 | Le primavere arabe e l’assenza dell’Europa
La precarietà del quadro politico, economico e finanziario mondiale, la fragilità delle prospettive di integrazione euro-mediterranea e l’incapacità degli europei di proporre ai paesi africani un piano di co-sviluppo pongono seri dubbi sulle possibilità di successo delle primavere arabe.
N. 55 Gennaio 2011 | Chi è sovrano in Europa?
Gli Europei non hanno ancora preso atto del fatto che la crisi dell’euro non ha messo semplicemente a nudo la fragilità delle regole dell’Unione e le debolezze strutturali di alcuni paesi europei, ma ha posto a loro, ancora una volta, il problema di decidere chi deve essere sovrano in Europa.
N. 54 Settembre 2010 | Per superare la crisi finanziaria occorre andare oltre il metodo comunitario
I mercati hanno identificato nell’Europa il soggetto più fragile, e quindi perdente, all’interno dei nuovi equilibri mondiali. La vera sfida per gli europei è quella di rilanciare il progetto della Federazione europea per andare oltre il metodo comunitario in cui le materie vitali per i cittadini restano ai paesi membri. Per superare i timori tedeschi sui costi economici dell’operazione, occorre che la Francia apra alla messa in comune la sovranità nel campo della politica estera e di sicurezza.
N. 53 Marzo 2010 | Riformare il Trattato di Lisbona per sbloccare la costruzione europea
In un’Europa proiettata ad allargarsi, i cittadini, pur continuando a credere nel progetto di un’Europa unita, sono prigionieri di un quadro nazionale in cui questo progetto non è più all’ordine del giorno e che li condanna all’irrilevanza a livello mondiale. E’ necessario un cambio di rotta con un’iniziativa per unire politicamente un numero ristretto di paesi, pur salvaguardando l’acquis communautaire per tutti.
N. 52 Dicembre 2009 | La sentenza della Corte costituzionale tedesca blinda il Trattato di Lisbona
Con il Trattato di Lisbona il progetto europeo si è arenato. La stessa Corte costituzionale tedesca ha ricordato che le materie fondamentali non possono essere “comunitarizzate” perché il voto a maggioranza nel Consiglio violerebbe i diritti democratici. L’Unione politica si potrà realizzare solo attraverso un esplicito atto costituente, che non può avvenire se non a partire da un primo nucleo di paesi.
N. 51 Luglio 2009 | L’attualità della proposta Schäuble-Lamers per sbloccare l’impasse che paralizza l’Unione
I risultati delle forze populiste alle recenti elezioni europee confermano la disaffezione dei cittadini verso questa Europa che non è in grado di. La proposta di Schäuble-Lamers, fatta 15 anni fa, dell’Europa a più velocità riemerge necessariamente ad ogni crisi, poiché è incontrovertibile il fatto che questa soluzione è la sola in grado di sbloccare l’impasse che paralizza l’Unione.
N. 50 Aprile 2009 | Il quadro istituzionale europeo alla prova della crisi economico-finanziaria
Le iniziative dei governi per combattere la crisi si dimostrano inefficaci e minacciano i principi dell’unione economica e monetaria. Proposte come l’emissione di eurobond e la creazione di un governo europeo dell’economia renderebbero invece l’Europa più capace di reagire, ma implicano l’abbandono del metodo dell’adesione volontaria degli Stati a regole collettive.