N. 46 Dicembre 2007 | Il nodo della difesa europea

Tre problemi non possono più essere elusi: il potere necessario per affermare l’indipendenza dell’Europa nel campo della sicurezza; il quadro in cui diventerebbe perseguibile la creazione di tale potere; la creazione di uno stato maggiore che dipenda direttamente da un potere sovrano europeo.

N. 37 Ottobre 2005 | Le responsabilità europee del nuovo governo tedesco

La crisi dell’Unione europea diventerà irreversibile se non si riuscirà a distinguere il quadro in cui l’unità politica dell’Europa è ancora possibile da quello dell’Unione allargata. Non si tratta di agire per dividere l’Europa, bensì per porre le basi di un suo rilancio con tutti i paesi che vorranno.

N. 33 Giugno 2004 | L’Europa deve ritrovare la via verso la federazione

La disunione dei governi verso la guerra in Iraq, la stagnazione economica, il ritorno dei nazionalismi, le difficoltà che incontra la ratifica di un trattato chiamato pomposamente costituzione sono tutti segnali che l’Europa rischia la dissoluzione se non sappiamo riprendere la via verso la federazione.

N. 31 Gennaio 2004 | Il fallimento della conferenza intergovernativa

A Bruxelles i governi non sono stati in grado di approvare neppure un trattato che apporta solo modifiche estetiche alle istituzioni comunitarie. Per ridar vita al processo di integrazione europea è ormai chiaro che bisogna ripartire da un nucleo ristretto di Stati dal quale, purtroppo, è molto difficile che faccia parte l’Italia.

N. 30 Ottobre 2003 | Per un patto federale tra i Paesi fondatori

1) L’impotenza dell’Europa e la necessità di una politica estera e di difesa. 2) La Convenzione. 3) La regola della maggioranza. 4) Necessità di uno Stato europeo. 4) Il nucleo federale. 5) Le obiezioni. 6) La difficoltà della scelta e l’alternativa. 7) Il Patto federale. 8) Il contenuto del Patto federale

N. 29 Giugno 2003 | L’interesse dell’Europa resta un equilibrio mondiale multipolare

Nonostante il successo americano nella guerra in Iraq e il ricompattamento dei suoi alleati, il solo possibile assetto progressivo dell’equilibrio internazionale, che garantirebbe la stabilità e un reale sviluppo di tutte le regioni del pianeta, non può che essere basato sul multipolarismo e sulla nascita di un polo europeo, impossibile senza la creazione di uno Stato federale europeo.

N. 27 Febbraio 2003 | Le false alternative in gioco a Bruxelles

Ciò che è in gioco alla Convenzione di Bruxelles è la scelta tra due modelli intergovernativi: uno più esplicito, sostenuto dai grandi Stati, e uno parzialmente mascherato – il cosiddetto metodo comunitario – difeso dai piccoli Stati. Una disputa che mette a rischio la coesione dei paesi fondatori, i soli che possono portare l’Europa all’unificazione.